Mistress Diana ha vissuto nei sogni (e in intense cam sessions) di Atteone per ben 8 anni. Lei, dominatrice, incontra molto raramente i suoi slaves. Ma lui l’ha servita per tanto tempo, e allora ha aperto un barlume di speranza. Così l’uomo ha iniziato a fare ciò che deve ogni bravo money pig: ha iniziato a mandarle soldi. Raggiunta la cifra di 6 mila dollari, si è conquistato il beneficio di un appuntamento.
Ora la Dea cammina lentamente verso il povero mortale, con indosso un top dorato, una gonna di pelle nera, calze di nylon, tacchi mozzafiato, e un’espressione sicura. Gli offre una stretta di mano amichevole: «Quindi finalmente ci incontriamo», dice. «Stai bene? Sembri un po’ nervoso». Atteone è più che teso, fatica persino a respirare. Ma lei sa come farlo rilassare: entrano in un locale di classe, bevono qualche drink, parlano del tempo e degli impegni di lavoro, si sorridono… Poi tutto diventa spettacolare.
La Domme scorre il dito sul menu, ordina una bottiglia di Dom Pérignon, un vassoio di ostriche e caviale di Beluga albino, al cameriere specifica di portare un unico calice. Atteone avverte una scarica elettrica percorrergli la schiena: il calice non sarà per lui, il conto certamente. Poi: «Ascolta. Ora mi darai il tuo telefono. E mi farai un massaggio ai piedi», gli dice. Sta succedendo davvero: Atteone sta sperimentando qualcosa che da sempre ha desiderato, e ha un’erezione istantanea. Le consegna lo smartphone: come da regole ha l’app dell’home banking sbloccata, i profili social e le e-mail (compresa quella del lavoro) completamente accessibili. Diana beve un sorso del suo champagne, e in seguito si china lentamente, sfila le scarpe e appoggia i piedi sul grembo del ragazzo: «Fammi il tuo miglior massaggio».