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foto del collettivo las tesis che urla e alza il pugni

Sud America: laboratorio permanente di femminismo

Lo spirito rivoluzionario del femminismo in Cile e in Messico: il volto del Sud America che lotta per i diritti e la parità
img credit: Twitter ONU Derechos Humanos

El Estado opresor es un macho violador

Una base elettronica minimal, voci di donne che si levano in coro, a tempo. Hanno gli occhi bendati ed eseguono una coreografia essenziale. È la performance Un violador en tu camino (Uno stupratore sulla tua strada), nota anche come El violar eres tu (Lo stupratore sei tu).

Nasce da un’idea del collettivo femminista Las Tesis, che la scrive, coreografa e ne organizza la performance a Valparaiso, in Cile, il 20 novembre 2019, durante una delle numerose manifestazioni contro la violenza sulle donne. Si diffonde velocemente in tutto il paese e, in modo quasi inaspettato, viene cantata da variegati e variopinti gruppi di donne anche in altre piazze del Sud America. Raggiunge gli Stati Uniti e l’Europa diventando un inno globale contro la violenza machista avallata dal potere costituito.

Tra sogno e protesta

Il Cile sta cercando di riprendersi il sogno infranto ma non sopito che nel 1970 ha portato all’elezione di Salvador Allende: quello di costruire uno Stato democratico ed equo.

Il risveglio è stato brusco e doloroso: Pinochet con il golpe del 1973 inizia una dittatura durata quasi vent’anni.

Gli avvenimenti storici portano il Cile in quello che Marco Morra descrive su Jacobin Italia come “il primo terreno di sperimentazione delle dottrine neoliberali”. Privatizzazione di scuola e pensioni fra tutti hanno portato alle numerose manifestazioni di malcontento dei primi anni duemila.

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