Jason van Heesewijk è un medico ricercatore all’Amsterdam University Medical Center, specializzato nello studio degli effetti della terapia ormonale sostitutiva sul lungo periodo in persone transgender con più di 55 anni. Raggiunto telefonicamente da Frisson, racconta il suo lavoro in questa intervista tradotta dall’inglese.
Dottor van Heesewijk, perché gli uomini transgender che si sottopongono allaterapia ormonale sostitutiva non sperimentano mai i sintomi della menopausa,anche se non hanno subito la rimozionedi utero e ovaie?
La menopausa si verifica in genere tra i 45 e i 55 anni: il ciclo mestruale si interrompe gradualmente a causa di una diminuzione della produzione di estrogeni e progesterone da parte delle ovaie. Questo cambiamento ormonale porta spesso a sintomi come vampate di calore, sbalzi d’umore e scarsa energia, tutti correlati a una carenza di ormoni sessuali nell’organismo. Gli uomini transgender, tuttavia, continuano in genere a ricevere la terapia ormonale di affermazione di genere anche in età avanzata, e poiché i loro livelli ormonali vengono mantenuti stabili grazie a un uso adeguato di testosterone, non presentano i tipici sintomi associati alla menopausa, anche se sono state rimosse le ovaie e indipendentemente dall’età.
In base alle sue ricerche, cosa sappiamofinora sugli effetti della terapia ormonaledi affermazione di genere a lungo termine sulla salute delle persone transgenderpiù anziane? Ci sono differenze tra donnee uomini transgender?
La nostra ricerca sugli adulti transgender più anziani (55+) sottoposti a terapia ormonale di affermazione di genere da almeno dieci anni si è concentrata sul funzionamento cognitivo, sulla salute mentale e sulla salute cardiovascolare.
Abbiamo confrontato questi individui con persone cisgender di età e livello di istruzione simili nella popolazione olandese, e abbiamo scoperto che il funzionamento cognitivo negli uomini transgender era simile sia a quello degli uomini che delle donne cisgender.
Le donne transgender, tuttavia, hanno ottenuto risultati peggiori nei test cognitivi rispetto a entrambi i gruppi cisgender: questo è stato collegato a livelli più elevati di sintomi depressivi, ansia e solitudine rilevati. Questi problemi di salute mentale e solitudine sono stati associati a molteplici fattori finanziari, psicologici, somatici e legati alle interazioni sociali: i più evidenti sono stati una peggiore qualità della vita correlata alla salute e la mancanza di un partner. Inoltre, i sintomi depressivi sono stati associati a tassi più elevati di malattie cardiovascolari nelle donne transgender rispetto alle donne cisgender.