Le persone con disabilità hanno una sessualità? Chi è e cosa fa l’OEAS, operatorə all’emotività, affettività e sessualità? E ancora, si tratta di sex work?
Con Caterina di Loreto, OEAS, educatrice, attivista ed esperta in educazione sessuale approfondiremo la figura dell’operatrice all’emotività, effettività e sessualità, nata grazie al comitato LoveGiver.
Sappiamo che la disabilità viene legata sempre e solo alla sofferenza. La sessualità viene percepita come qualcosa di superfluo. Si crede che le persone con disabilità non abbiano desideri e/o non siano soggettività desiderate. È così?
Intorno al tema della disabilità ci sono tantissimi stereotipi, il primo è pensare che l’esperienza delle persone con disabilità sia uguale per tutt*, in realtà esistono tantissime disabilità diverse che comportano bisogni e ostacoli molto differenti e spesso anche correlati al contesto e alle risorse presenti nel proprio ambiente.
Un secondo stereotipo è quello di associare alla disabilità sempre una malattia e di collegare a questo sempre e comunque sofferenza, dolore e perdita.
Un altro stereotipo ancora è quello di rendere la disabilità un fattore identitario: il/la “disabile” e non la persona, concentrandosi solo su una sua caratteristica; facendo questo si inizia a percepire quella persona come diversa e, ancora peggio, inferiore: il “dis” quindi non più rispetto a una specifica attività o funzione del corpo ma posto davanti all’intera persona.
Così vengono distinti i bisogni delle persone con disabilità dagli altri, etichettandoli a prescindere come “speciali”, espropriando la persona direttamente interessata dalla possibilità di decidere e scegliere autonomamente.
La sessualità, il piacere, l’affettività, le emozioni e la salute sessuale sono diritti di tutt* e negarli alle persone con disabilità è una gravissima forma discriminazione e violenza.
Ci sono persone con disabilità a cui non interessa la sessualità e va rispettato il loro desiderio senza imporre di agire/subire comportamenti sessuali, come invece ci sono persone con disabilità che esprimono desideri sessuali a cui è importante offrire eventuali strumenti o possibilità nel caso in cui la loro disabilità le ostacoli.
Negli anni ho avuto modo di incontrare persone con disabilità e/o con malattie croniche che comportavano dolore e fatica e molte di loro mi hanno raccontato come la sessualità fosse un bisogno importante per loro proprio perché donava benessere e piacere sia fisico che mentale.