Vengo a modo mio: il piacere femminile inesplorato

Tra tabù, falsi miti e mancata ricerca, il piacere e la sessualità femminili sono mondi tutti da scoprire, spesso anche per le donne stesse
• 31 Ottobre 2019
orgasmo femminile, mano di donna con liquudo bianco che cola dall'alto, fondo rosa

Nonostante i numerosi progressi scientifici nell’ambito della sessuologia, la sessualità femminile rimane ancora oggi poco conosciuta e sottovalutata in generale. I pregiudizi e i tabù ancora esistenti nei confronti del sesso di solito trovano un terreno fertile nel discorso sulla sessualità femminile.

D’altro canto abbiamo le statistiche che ci indicano che il 40% di donne dichiara di avere difficoltà sessuali e il 12% lamenta un forte distress per tali problemi. È innegabile che negli ultimi anni sono stati fatti progressi nella comprensione delle basi neuroanatomiche e neurochimiche della risposta sessuale femminile, ma alcuni si chiedono come mai per arrivare a conoscere che il clitoride ha una sua estensione all’interno della vagina, e non è solo una struttura superficiale, abbiamo dovuto attendere i lavori di una studiosa nel 2005. 

Orgasmo femminile e piacere: la ricerca scientifica non basta

Scoperte come queste hanno importanti implicazioni per la sessualità femminile e diventa difficile non pensare che non ci sia un pregiudizio di genere che pesa all’interno della scienza sessuologica. Malgrado i numerosi contributi per la comprensione del piacere femminile come una risposta fisiologica, la prospettiva biologica da sola non è sufficiente per spiegare l’orgasmo femminile come esperienza sessuale e sempre di più, recentemente, si pone l’accento sull’importanza della consapevolezza soggettiva e dei vari fattori che incidono su questo (la relazione, la storia personale, l’atteggiamento nei confronti del piacere in generale e altro ancora). La potenziale variabilità nella risposta orgasmica femminile rende evidente quanto sia superficiale semplificare in una modalità tipica di risposta dell’orgasmo.

Già Kinsey, nei suoi studi sociologici sulla sessualità maschile e femminile degli anni cinquanta affermava, con qualche imbarazzo, che una donna aveva maggiori probabilità di raggiungere l’orgasmo durante la masturbazione invece che durante il rapporto sessuale coitale. Successivamente, gli studi sulla fisiologia della risposta sessuale di Masters e Johnson, evidenziavano l’importanza del clitoride nel determinare l’orgasmo durante la penetrazione, grazie ai movimenti penieni che stimolano in modo indiretto il clitoride, suggerendo l’utilizzo delle posizioni più adeguate per questo scopo.

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Roberta Rossi

Roberta Rossi è sessuologa e psicoterapeuta, presidente della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica. Ha insegnato Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale all’Università di Roma La Sapienza e ora dirige ed insegna presso la scuola di Formazione in Sessuologia Clinica dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma. Ha progettato e realizzato lavori di ricerca finanziati anche dalla Commissione Europea. È autrice del libro "Vengo prima io" (2019) e "Cosa può andare storto" (2024) editi da Fabbri.

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