Femminismo intersezionale e progressimo: è questa la ricetta di Lucrezia Michelotti. 24 anni, originaria di Riva del Garda, dal 2021 è vicepresidente di ArciGay Trentino. Studentessa di filosofia e insegnante precaria, Michelotti è da queste parti una delle figure più note dell’attivismo LGBTQIA+.
Michelotti, si definisce femminista?
Assolutamente sì. Il femminismo intersezionale caratterizza il mio approccio ai temi sociali e politici sin da quando ero rappresentante studentesca nella consulta provinciale. Sono convinta che i nostri comportamenti e le nostre scelte quotidiane abbiano sempre un risvolto politico: il femminismo consente di prenderne coscienza. Tutte le lotte del nostro tempo devono essere intersezionali: le oppressioni e le discriminazioni si intersecano, perciò è fondamentale unire le forze e procedere nella stessa direzione.
La percentuale di astensionismo delle ultime elezioni nella fascia d’età giovanile (18-34 anni) è molto alta. Perché?
La classe politica italiana ha perso da tempo la capacità di comunicare alla mia generazione e non si impegna nemmeno a farlo. Una larga fetta del paese resta inascoltata e questo genera grande frustrazione, anche perché sui temi principali del nostro tempo i e …